Valori e capitali per un nuovo Patto di Sviluppo, il caso Treviso.
Martedi 25 settembre, con mio grande piacere, ho rappresentato il Rotaract Conegliano- Vittorio Veneto alla convivale del Rotary padrino dove, come ospite della serata, c’era il Professor Mantovani. Docente di Finanza Aziendale presso l’università Cà Foscari Venezia e di Finanza Internazionale al programma “Harward Summer School” è anche Direttore del Centro di Ricerca “P-09” alla Fondazione Teofilo Intato a Lentiai (BL).
Il professor Mantovani ha trattato un tema quanto mai delicato e attuale: valori e capitali per un nuovo Patto di Sviluppo, il caso Treviso. Le nozioni esposte durante la conviviale hanno ripreso i tratti salienti del lavoro di ricerca svolto tra il 2008-2010 dal Prof. Mantovani, coadiuvato da Elisa Daniotti. L’analisi ha tenuto in considerazione 3500 società circa ( facente parti della filiera produttiva della Marca Trevigiana) cosi suddivise: 60% di micro imprese, 30% di piccole imprese e il restante 10% di medio-grandi imprese. Lo scopo del lavoro del duo Mantovani-Daniotti è stato quello di capire quali sono gli effetti della crisi economica e finanziaria sulle imprese che operano nella Marca Trevigiana.
Un primo elemento che è emerso durante l’esposizione e che contraddistingue questo, da altri momenti di difficoltà già affrontati nella storia, è l’ effetto eco o anche dicasi effetto ricaduta; ovvero la continua ricaduta o rimbalzo dei momenti di difficoltà che trova sponda nei diversi ambiti del sistema economico caratterizzati da un accumulo di diversi punti di debolezza nel corso del tempo. Un secondo elemento emerso è che le imprese trevigiane sono strutturate in filiere in cui le aziende hanno competenze complementari e cooperano per competere sui mercati. Quindi se viene danneggiata una parte della filiera (micro-piccole impresa), si fa un danno a tutta la filiera (medio-grande impresa).
Questo che potrebbe sembrare un punto di debolezza in realtà è un punto di forza. Anzi, dovrebbe diventare un esempio per tutto il territorio nazionale e non solo, perchè il sistema delle filiere della Marca Trevigiana e l’interdipendenza che le contraddistingue, sono due punti cardine per costruire un sistema economico più stabile nel futuro prossimo. Il Patto di Sviluppo che viene proposto, a conclusione dello studio, richiede proprio un cambiamento dei paradigmi tradizionali.
Va ripensata una nuova classificazione delle imprese; non più in base alla dimensione ma in base alla specializzazione funzionale. Il problema non è essere grandi o piccoli, ma la capacità di gestire o meno il capitale e il rischio. Occorre ricreare nuovo valore attraverso relazioni economiche che si basino sui principi dei giochi cooperativi. Non più mors tua, vita mea ma mors mia, mors mea. Infine, bisogna costruire un sistema economico che si basi su una diversa distribuzione delle risorse finanziarie. Oltre ad aver interessato tutti i partecipanti alla conviviale che hanno seguito con attenzione massima le evoluzioni del Prof. Mantovani; sono stati offerti davvero diversi spunti di riflessione e una speranza: se gli attori sociali competenti sapranno prendere come esempio la filiera produttiva della Marca Trevigina, il futuro non potrà che essere caratterizzato da una netta ripresa economica.